Cari Amici di S. Alberto, cari Amici della Croce,
se qualcuno vi chiedesse: “Qual è la cosa più importante della tua vita?”, io penso che si potrebbe elencare qualche decina di risposte.
Per qualcuno la cosa più importante potrà sembrare la pace interiore, il benessere, la salute, la famiglia, il lavoro e tanti altri valori oggettivi che, considerati soggettivamente, acquistano un valore prioritario.
In verità la realtà più importante per un cristiano è lo Spirito Santo.
Perché lo Spirito Santo è Dio che vive in noi, che ci guida, che ci illumina, che ci sostiene, che ci consola, che ci difende dal male, che ci mette in condizione di vivere da figli di Dio.
Questa verità così importante per tutti gli uomini, non solo per i cristiani, perché lo Spirito Santo agisce nel cuore di ogni persona umana, magari inconsapevolmente, orientandola verso il bene, la giustizia, l’amore puro e disinteressato, ci è richiamata dalla prossima solennità della Pentecoste.
Pentecoste, etimologicamente significa: “il cinquantesimo giorno”, il cinquantesimo giorno dopo la Pasqua.
In origine si trattava di una festa che gli Ebrei celebravano cinquanta giorni dopo quella di Pasqua, per ricordare la stipulazione dell’alleanza con Dio e la consegna della legge divina attraverso la mediazione di Mosè, al tempo dell’esodo dall’Egitto.
Per i cristiani, la Pentecoste celebra la prima effusione dello Spirito Santo sulla Chiesa nascente, avvenuta a Gerusalemme cinquanta giorni dopo la morte e risurrezione di Gesù.
Si tratta di quel “battesimo” (immersione) nello Spirito Santo, a cui aveva fatto accenno sia Giovanni battista che Gesù stesso, in tempi diversi. L’insegnamento di Cristo in prossimità della conclusione imminente della sua vita sulla croce, per la redenzione del mondo, si era particolarmente incentrato sullo Spirito, quell’altro Paraclito (Colui che è chiamato a stare accanto all’uomo per illuminarlo, per consigliarlo e difenderlo), che avrebbe preso il posto di Gesù, dopo la sua ascensione al cielo.
Se la Scrittura appella appropriatamente Gesù con il termine Emmanuele e cioè “Dio con noi”, è altrettanto appropriato affermare che lo Spirito Santo è “Dio in noi”.
Se di Gesù noi possiamo avere una conoscenza attraverso il Vangelo, se dal Padre noi possiamo conoscere alcuni tratti attraverso Gesù, dello Spirito Santo possiamo e dobbiamo avere una conoscenza esperienziale immediata, perché è Lui che ci partecipa la vita divina, è Lui che ci abilita a vivere soprannaturalmente, è Lui che ci mette in grado di amare come ha amato Gesù.
Lo Spirito Santo è l’amore di Dio partecipato all’uomo.
Se le cose stanno in questi termini, di che cosa ha bisogno l’umanità contemporanea se non dello Spirito Santo?
Un tempo si diceva che lo Spirito Santo era il Grande Sconosciuto nella coscienza cristiana. Dalla metà dello scorso secolo si è verificato un oggettivo cambiamento e si è presa molta più consapevolezza della realtà e dell’azione dello Spirito Santo nella vita del credente.
Oggi stiamo vivendo una fase della storia dove c’è un altro spirito, purtroppo quello del male, che è ostinatamente sottovalutato e proprio per questo ha maggiore possibilità di condizionare la vita di coloro che lo ignorano o lo ritengono inesistente.
Gesù lo aveva definito il principe di questo mondo, colui che è omicida fin dal principio, lo spirito della menzogna.
Queste attribuzioni sono altrettanto vere ai nostri tempi.
Il grande pericolo è che non sono prese nella giusta considerazione.
La sempre più diffusa secolarizzazione del mondo occidentale, la scristianizzazione di intere regioni, il persistere delle guerre, l’incapacità sempre più diffusa di distinguere il bene dal male, il prevalere dell’egoismo sull’amore, sono rivelatori di questo dominio del potere delle tenebre su un numero sempre maggiore di persone.
Di fronte a questa situazione di vera e propria emergenza spirituale, quale non deve essere l’implorazione incessante da parte di tutti i credenti, dello Spirito Santo che è spirito di verità, di amore e di pace, su tutta l’umanità, perché gli uomini si aprano ad accoglierlo nei loro cuori e si lascino guidare dalle sue mozioni, si lascino difendere dalla sua forza, si lascino trasformare dal suo amore, per vivere pienamente la propria vocazione umana e di figli di Dio.
A tutti l’augurio di una Santa Pentecoste!
P. Felice Traversa m.d.
TUTTI GLI AMICI SONO INVITATI ALLA VEGLIA DI PENTECOSTE
SABATO 18 MAGGIO 2013 ore 21.00
PRESSO L’EREMO DI S. ALBERTO
Pregheremo Maria perché interceda il dono dello Spirito Santo,
celebreremo la S. Messa vigiliare vespertina di Pentecoste,
faremo l’implorazione comunitaria dello Spirito su ciascuno dei presenti.
INVITO
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